Le Pietre d’inciampo dell’A.N.P.I. Nicola Grosa

Le Pietre d’inciampo


Le “Pietre di inciampo” (
Stolpersteine) sono un monumento diffuso e partecipato dell’artista tedesco Gunter Demnig per l’Europa. Per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista, l’artista produce piccole targhe di ottone poste su cubetti di pietra che sono poi incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima. La targa riporta “Qui abitava…”, il nome della vittima, data e luogo di nascita e di morte/scomparsa.

Le pietre d’inciampo restituiscono la storia personale, ridanno nome a chi ne fu privato per via dell’applicazione dell’ideologia nazifascista e ricostruiscono, al tempo stesso, la storia delle città secondo i diversi luoghi da cui furono costretti ad allontanarsi o in cui vennero arrestati, o in cui risiedevano prima di scegliere la lotta partigiana, i deportati nei Lager nazisti.
Per Torino e il Piemonte, le vittime sono i resistenti, gli ebrei, gli oppositori politici, i partecipanti alla “resistenza civile” e alle lotte nei luoghi di lavoro.

Le Pietre d’inciampo dell’A.N.P.I. Nicola Grosa

Enrico Mellano – Giovanni Bini – Corso Spezia 55
ENRICO MELLANO (1902 1945)

Enrico Mellano nacque il primo aprile 1902 a Costigliole d’Asti (AT). Visse a Torino in corso Spezia 55. Sposato con Emilia Bonetti (nata nel 1907), nel 1928 ebbe un figlio, Emanuele. Enrico era un operaio Fiat e lavorava a Mirafiori. Fu arrestato a Torino il 10 marzo 1944 in relazione agli scioperi organizzati nelle fabbriche. Partì il 16 marzo con un convoglio formatosi a Bergamo e giunse a Mauthausen il 20 marzo 1944. Ebbe come primo numero di matricola il 58982 e fu classificato con la categoria Schutz. Dichiarò di essere meccanico. Fu trasferito prima nel sottocampo di Gusen (Mauthausen) e poi a Schwechat-Floridsdorf (Mauthausen). Morì a Mauthausen il 28 aprile 1945.

GIOVANNI BINI (1883 1945)

 

Giovanni Bini nacque a Gussola (CR) il 25 novembre 1883 da Salvatore e Clotilde Germiniasi. Sposato con Teodora Bollero, abitava con la famiglia in corso Spezia 55 a Torino.
Di professione verniciatore e in seguito assunto come netturbino presso il comune di Torino, era un attivo oppositore del fascismo iscritto in clandestinità al Partito Comunista a quei tempi fuori legge. Per il suo impegno politico venne arrestato il 12 marzo 1944 da italiani e detenuto in un primo tempo alle carceri Nuove di Torino. Il giorno dopo, il 13 marzo, venne consegnato al Comando tedesco di Torino, che ne decise la deportazione al campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivò il 20 marzo 1944. Al suo arrivo venne immatricolato col numero 58720 nella categoria Schutz (prigioniero per ragioni politiche), e in seguito fu trasferito a Gusen, sottocampo di Mauthausen.
Morì a Gusen il 7 febbraio 1945.

 

Ugo Segre – Tullio Segre – Iolanda Momigliano – Corso Dante 90

UGO SEGRE (1892 1944)

Ugo Segre nacque a Torino il 18 novembre 1892 da Pacifico e Ernestina Segre. Sposato con Iolanda Momigliano, abitava con la famiglia al numero 50 di corso Dante Alighieri (attuale numero 90) a Torino.
Ebreo, 3 dicembre 1943 venne arrestato a Varese da italiani. Detenuto in un primo tempo presso le carceri di Varese, quindi alle carceri Nuove di Torino, venne in seguito trasferito al campo di Fossoli. Fu deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Fossoli il 22 febbraio 1944.
Non superò la selezione iniziale, e venne ucciso il giorno del suo arrivo a Auschwitz, il 26 febbraio 1944.

IOLANDA MOMIGLIANO (1902 1944)

Iolanda Momigliano nacque a Torino il 2 agosto 1902 da Aronne e Alice Sacerdote. Sposata con Ugo Segre, abitava con la famiglia al numero 50 di corso Dante Alighieri (attuale numero 90) a Torino.
Ebrea, il 3 dicembre 1943 venne arrestata a Varese da italiani. Detenuta in un primo tempo presso le carceri di Varese, quindi alle carceri Nuove di Torino, venne in seguito trasferita al campo di Fossoli. Venne deportata ad Auschwitz con il trasporto partito da Fossoli il 22 febbraio 1944.
Iolanda non superò la selezione iniziale, e venne uccisa il giorno del suo arrivo a Auschwitz, il 26 febbraio 1944.

Tullio Segre nacque a Torino il 1 giugno 1924 da Ugo e Iolanda Momigliano. Abitava con la famiglia al numero 50 di corso Dante Alighieri (attuale numero 90) a Torino.
Ebreo, il 3 dicembre 1943 venne arrestato a Varese da italiani. Detenuto in un primo tempo presso le carceri di Varese, quindi alle carceri Nuove di Torino, venne in seguito trasferito al campo di Fossoli. Venne deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Fossoli il 22 febbraio 1944. Al suo arrivo il 26 febbraio seguente superò la selezione iniziale e venne immatricolato col numero 174547.
Morì in prigionia in un luogo ignoto in una data successiva al 21 aprile 1944.


ERNESTO VALABREGA (1901 1944)CORSO MASSIMO D’AZEGLIO 23

Ernesto Valabrega nacque a Torino il 21 gennaio 1901 da Vittorio e Enrichetta Lattes. Sposato con Tranquilla Momigliano, viveva con la famiglia in corso Massimo d’Azeglio 23 a Torino.
Dopo essersi laureato in ingegneria elettrotecnica nel 1923, Ernesto affiancò il padre nella gestione della fabbrica di mobili Valabrega. Nonostante la sua iscrizione al Partito fascista risalisse al 1932, in quanto ebreo fu colpito dalle leggi razziali del 1938, che portarono anche alla sua espulsione dal partito. In seguito, nel 1944, il mobilificio cambiò nome da “V. Valabrega” a “Mobilart”. Dopo l’occupazione tedesca seguita all’armistizio dell’8 settembre 1943, la famiglia Valabrega si rifugiò a Biella presso una zia di Tranquilla per sfuggire alle persecuzioni razziali. Ciononostante, Ernesto continuava il suo impegno presso la fabbrica torinese per salvaguardare la produzione di mobili e il lavoro degli operai. A causa di una delazione, Ernesto venne arrestato presso la fabbrica il 24 marzo 1944 da italiani. Detenuto in un primo tempo presso le Nuove di Torino, venne quindi trasferito al campo di Fossoli. Fu deportato ad Auschwitz con un convoglio partito da Fossoli il 5 aprile 1944 e al suo arrivo venne immatricolato.
In un momento successivo venne spostato verso Ovest, nella zona di Monaco di Baviera.
Morì il 31 ottobre 1944 nel campo di Kaufering IV, sottocampo di Dachau.

EUGENIO NIZZA (1886 1944)VIA PRINCIPE TOMMASO 42

Eugenio Nizza, figlio di Leone e Adele Fubini nacque a Torino il 14 gennaio 1886. Sposato con Tersilia Pozzo, abitava a Torino in via Principe Tommaso 42 a Torino.
Venne arrestato il 20 giugno 1944 dalla coppia di razziatori di ebrei Soave e Fracchia, che agivano in rapporto con le SS per catturare ebrei destinati alla deportazione. Detenuto presso Le Nuove di Torino, fu successivamente trasferito nelle carceri di San Vittore di Milano, per poi essere deportato da Verona il 2 agosto 1944 con destinazione Auschwitz.
I dati sulla sua immatricolazione rimangono dubbi come anche le informazioni sulla data e il luogo del suo decesso, che avvenne in prigionia.


Luciano Treves –
Renato Treves – Via Campana 18bis

Luciano Treves nacque a Napoli il 28 settembre 1920, figlio di Leone Jona e Foa Venturina Colomba. Di professione contabile, abitava in via Campana 18 bis a Torino.
Insieme al fratello Renato fece parte della Resistenza aderendo fin dal 12 settembre 1943 al gruppo SAP (Squadra di azione patriottica) che sarebbe stato intitolato a Giambone. Arrestato a Torino il 9 dicembre 1943 da reparti tedeschi, fu detenuto presso Le Nuove di Torino per accuse di natura politica. Deportato con un convoglio partito da Milano, giunse a Mauthausen il 14 gennaio 1944: gli fu assegnato il numero di matricola 42314 e venne classificato sotto la categoria “Jude”.
Trasferito a Melk, sottocampo di Mauthausen, Luciano morì il 25 aprile 1945 durante l’evacuazione del campo.

Renato Treves nacque ad Alessandria il 12 luglio 1923, figlio di Leone Jona e Venturina Colomba Foa. Abitava a Torino in via Campana 18 bis.
Insieme al fratello Luciano fece parte della Resistenza aderendo fin dal 12 settembre 1943 al gruppo SAP (Squadra di azione patriottica) che sarebbe stato intitolato a Giambone. Arrestato a Torino il 9 dicembre 1943 da reparti tedeschi, fu detenuto presso Le Nuove di Torino e deportato con un convoglio partito da Milano che giunse a Mauthausen il 14 gennaio 1944. All’arrivo gli fu assegnato il numero di matricola 42315, fu classificato sotto la categoria “Jude” e come mestiere dichiarò di essere rappresentante. Venne poi più volte trasferito nei sottocampi di Mauthausen, prima a Solvay-Ebensee e in seguito a Wels II.
La morte di Renato fu registrata il 12 aprile 1945 a Gunskirchen o Wels, anche questi sottocampi di Mauthausen.

Giacomo De Benedetti nacque a Acqui il 19 luglio 1900 da Vittorio e Olga Carpanetti. Sposato con Gabriella Trieste, abitava con la moglie e i figli in via Campana 24 a Torino.
Ingegnere, lavorava alla FAX, una fabbrica di armi fornitrice della Marina militare. Nonostante la sua condizione e le sue scelte (cattolico, volontario nel 1917, iscritto al Partito fascista dal 1925), Giacomo fu discriminato sul posto di lavoro per le sue origini ebraiche a causa delle leggi razziali del 1938. Dopo l’occupazione nazista seguita all’armistizio dell’8 settembre 1943, le condizioni precipitarono: fu arrestato il 20 dicembre 1943 da truppe italiane a causa di una delazione. Detenuto in un primo tempo alle Nuove di Torino, venne quindi trasferito alle carceri di Milano, e di qui il 30 gennaio 1944 deportato ad Auschwitz, dove fu immatricolato.
Morì nel campo di Janinagrube il 31 gennaio 1945.

 

GINO ROSSI (1884 1944)CORSO MARCONI 38

Gino Rossi nacque a Venezia il 18 agosto 1884 da Pellegrino e Estella Maestro. Sposato con Teresa Chiorino, viveva in corso Marconi 38 a Torino.

Il 17 aprile 1944 venne individuato con l’inganno e arrestato. Renato Fracchia di Spinetta Marengo, razziatore di ebrei, di casa all’Albergo Nazionale dove era acquartierata la polizia delle SS, promise alla moglie di Gino documenti falsi in cambio di diecimila lire, ma appena la donna sborsò la somma, Fracchia e il suo compare Soave catturarono Gino oltre a razziare altri oggetti in casa. Dalle carceri Nuove di Torino dove fu imprigionato, Gino venne trasferito nel campo di Fossoli, per poi essere deportato a Auschwitz da Verona il 2 agosto dello stesso anno.
Il convoglio comprendeva diversi vagoni, destinati a diversi campi di concentramento: Gino era sul vagone 14, che viaggiava sotto la sigla RSHA ed era stato destinato agli ebrei con destinazione Auschwitz.
Il Centro di documentazione ebraica contemporanea ha identificato 333 deportati di quel convoglio, di cui 96 sopravvissuti.

Fu ucciso all’arrivo ad Auschwitz il 6 agosto 1944.

 

Donato Foa – Guido Foa – Elena Recanati Foa Napolitano –Via Ormea 40

DONATO FOA (1876 1944)

Donato Foa nacque a Casale Monferrato il 6 novembre 1876 da Abramo e Zeffora Luzzati. Sposato con Olga Levi, abitava con la famiglia in via Ormea 40 a Torino.

Ebreo, il 9 agosto 1944 venne arrestato a Canischio (TO). Detenuto in un primo tempo presso le carceri Nuove di Torino, fu poi trasferito al campo di Bolzano. Venne deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Bolzano il 24 ottobre 1944.

Donato non superò la selezione inziale e venne ucciso il giorno stesso del suo arrivo a Auschwitz, il 28 ottobre 1944.

Guido Foa nacque a Torino il 18 novembre 1920 da Donato e Olga Levi. Sposato con Elena Recanati, abitava con la famiglia in via Ormea 40 a Torino.

Ebreo, il 10 agosto 1944 venne arrestato a Canischio (TO). Detenuto in un primo tempo presso le carceri Nuove di Torino, fu poi trasferito al campo di Bolzano. Venne deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Bolzano il 24 ottobre 1944. Al suo arrivo al campo, il 28 ottobre 1944, superò la selezione inziale e venne immatricolato.

Non abbiamo notizie della vita di Guido nel campo, sappiamo solo che morì in un luogo sconosciuto dopo il 22 gennaio 1945.

Elena Recanati vedova Foa in Napolitano nacque a Torino il 12 marzo 1922 da Luigi e Luigia Simon. Sposata con Guido Foa, abitava con la famiglia in via Ormea 40 a Torino.

Ebrea, il 9 agosto 1944 venne arrestata a Canischio (TO). Detenuta in un primo tempo presso Cuorgné, quindi alle carceri Nuove di Torino, venne in seguito trasferita al campo di Bolzano. Fu deportata ad Auschwitz con il trasporto partito da Bolzano il 24 ottobre 1944. Al suo arrivo venne immatricolata col numero A-26692. In un momento sconosciuto, successivo alla sua immatricolazione e precedente la metà di gennaio 1945, venne trasferita verso Ovest.

Elena sopravvisse ai campi di concentramento, e venne liberata dal campo di concentramento di Ravensbrück il 30 aprile 1945.


FRANCO LEVI (1910 ?)CORSO MARCONI 7

Franco Levi nacque a Dogliani (CN) il 7 gennaio 1910 da Daniele e Adele Terracini. Sposato con Marianna Cravero, abitava in corso Valentino 7 a Torino (attuale corso Marconi 7).

Di professione era avvocato. In quanto ebreo, con l’occupazione nazista dell’Italia seguita all’8 settembre 1943 si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alla deportazione. Venne arrestato da tedeschi a Torino nel settembre 1944. Trasferito in un primo tempo al campo di concentramento di Bolzano, il 24 ottobre 1944 venne deportato ad Auschwitz. Non sappiamo se Franco arrivò vivo ad Auschwitz, se superò la selezione iniziale e fu immatricolato oppure se fu ucciso al suo arrivo.

Morì in prigionia, in data ignota e in luogo sconosciuto, dopo il 24 ottobre 1944.


RENATO ORTONA (1915 1944)VIA SALUZZO 19

Renato Ortona nacque a Torino l’8 ottobre 1915 da Attilio e Lina De Benedetti. Sposato con Silvia Bellina Jona, viveva con la famiglia in via Saluzzo 19 a Torino.

Ebreo, venne arrestato il 3 febbraio 1944 da tedeschi. Detenuto in un primo tempo alle Nuove di Torino, venne quindi trasferito al campo di Fossoli. Fu deportato ad Auschwitz con un convoglio partito da Fossoli il 22 febbraio 1944 e che arrivò il 26 febbraio successivo. Venne immatricolato col numero 174536.

Morì ad Auschwitz il 5 maggio 1944.


SALVATORE SEGRE (1897 1945)VIA PRINCIPE TOMMASO 18

Salvatore Segre nacque ad Asti il 31 ottobre 1897, figlio di Leone e Annetta. Coniugato con Eugenia Treves abitava in via Principe Tommaso 18 a Torino, dove esercitava la professione di rappresentante di commercio.

Dopo l’8 settembre 1943 riparò nell’astigiano con la famiglia per tornare a Torino con il figlio Alberto e prendere contatto coi Gap torinesi e coi nuclei partigiani della Val di Susa. A causa del tradimento di un fascista infiltrato il 17 dicembre 1943 venne arrestato a Torino da reparti tedeschi e detenuto presso il carcere Le Nuove di Torino. Deportato con il primo convoglio costituito alle carceri torinesi, giunse a Mauthausen il 14 gennaio 1944. Registrato con il numero di matricola 42313, venne classificato con la categoria Jude.

Trasferito nel sottocampo di Melk, morì poi nel sottocampo di Ebensee durante l’evacuazione del campo, il 5 maggio 1945.


ELEONORA LEVI (1884 1944)CORSO MASSIMO D’AZEGLIO 12

Eleonora Levi nacque a Torino il 23 febbraio 1884, figlia di Davide e Elisa Rignano. Si sposò con Cesare Tedeschi, e la sua ultima residenza scelta liberamente a Torino fu in corso Massimo D’Azeglio 12 a Torino.

Ebrea, fu arrestata a Torino l’8 marzo 1944, come la nuora e il figlio Giorgio Tedeschi. Nel suo caso, in seguito a una delazione Eleonora fu prelevata da reparti nazisti nella clinica Sanatrix dove si trovava ricoverata in seguito di una grave operazione chirurgica. Rimase detenuta presso Le Nuove di Torino e successivamente nel campo di Fossoli, da dove venne deportata a Auschwitz. Il trasporto, che viaggiava sotto la sigla RSHA, partì il 5 aprile 1944, aggregò altri vagoni a Mantova e Verona, e arrivò ad Auschwitz il 10 aprile. Sono stati individuati 611 dei deportati presenti sul convoglio; di questi, secondo i documenti conservati nell’Archivio del Museo di Auschwitz, gli uomini immatricolati dopo aver superato la selezione all’arrivo furono 154 mentre le donne 80. In totale, alla fine della guerra i sopravvissuti furono 51.

Eleonora non superò la selezione iniziale e fu uccisa all’arrivo ad Auschwitz il 10 aprile 1944.



LUIGI PORCELLANA (1909 1944)CORSO CASALE 10

La nascita di Luigi Porcellana è incerta: nacque il 15 o 25 marzo 1908 oppure il 15 marzo 1898 a Torino, figlio di Maddalena Durando e Giovanni Porcellana.
Abitava in Corso Casale 10 a Torino.

Venne arrestato a Torino nel novembre del 1943 poiché attivo nelle prime formazioni Garibaldi operanti nel pinerolese. Trasferito presso il carcere Le Nuove, fu deportato a Mauthausen con un convoglio partito da Torino, composto da un solo carro bestiame e partito dalla Stazione di Porta Nuova il 13 gennaio 1944 che giunse in Lager il giorno successivo. Gli venne assegnato il numero di matricola 42301 e fu classificato con la categoria Pol. Venne prima trasferito a Schwechat-Floridsdorf, sottocampo di Mauthausen, poi di nuovo nel campo centrale e infine nell’Erholungsheim-Hartheim.

Morì nel campo di Hartheim il 29 aprile o il 29 settembre 1944.

La data di nascita del 1909 è incisa sulla pietre per volontà e su richiesta della famiglia.

JACOPO FRANCO (1884 1944) – VIA COSSERIA 1

Jacopo Franco nacque a Verona il 9 giugno 1884 da Salomone Massimo e Giulietta Tedeschi. Sposato con Gina Della Seta, abitava con la moglie in via Cosseria 1 a Torino.

Di famiglia ebraica, possedeva e gestiva con la moglie la vetreria Franco in corso Regina Margherita 27. Con l’entrata in vigore delle leggi razziali del 1938, che imponevano il divieto per gli ebrei di possedere attività imprenditoriali, i coniugi furono costretti a cedere la gestione e la proprietà a dipendenti di fiducia, che si occuparono del funzionamento della vetreria restituendola correttamente agli eredi dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Jacopo si allontanò con la moglie da Torino per sfuggire alle persecuzioni, sfollando presso parenti in Toscana. Venne arrestato il 20 aprile 1944 a Chianni (PI) da italiani. Detenuto nel carcere di Firenze, venne quindi trasferito al campo di Fossoli, e di qui il 16 maggio 1944 deportato a Auschwitz.

Non superò la selezione iniziale e fu ucciso il giorno stesso del suo arrivo a Auschwitz, il 23 maggio 1944.

PACIFICO FOA (1905 1944)CORSO FIUME 16

Pacifico Foa nacque a Cuneo il 26 dicembre 1905 da Ezechiele e Rachele De Benedetti. Sposato con Anna Siccardi, abitava in corso Fiume 16 a Torino.

Di professione era commesso viaggiatore. In quanto ebreo, con l’occupazione nazista dell’Italia seguita all’8 settembre 1943 si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alla deportazione.
Venne arrestato a Torino il 22 luglio 1944 e trasferito in un primo tempo alle carceri di Milano. Venne quindi portato a Verona, da dove il 2 agosto 1944 venne deportato al campo di concentramento di Auschwitz, dove arrivò il 6 dello stesso mese.

Non superò la selezione iniziale, e venne ucciso il 6 agosto 1944 ad Auschwitz.

Fonte:
Museo diffuso della Resistenza

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