Ne vale la pena?

Questa è una riflessione tutta personale, pertanto la firmo.

Quando un’iniziativa non va come avremmo sperato le domande che ci facciamo sono molte, fra tutte “ne vale la pena?”.

Ne vale la pena organizzare, sentire, scrivere, pubblicare sui social e sul sito.

Sbattersi insomma e chiedersi se tutto ciò che facciamo abbia un senso e sia utile.

Difficile darsi una risposta compiuta, difficile “pesare” le iniziative che hanno un seguito e ti consentono di incontrare altre realtà, altre persone con quelle che purtroppo ci lasciano delusi. 

Però.

Però poi ti arriva una mail. Una mail che racchiude la tenerezza di un ricordo.

Un ricordo di chi quella domanda, “ne vale la pena”, non se la fece e adesso è un nome su una lapide e una via che quel nome lo ricorda. Un nome sul quale torneremo.

Allora sì, ne vale la pena. Fintanto che le forze (e la testa) ce lo consentiranno.

Come ci ha detto ieri Federico Fornaro dopo la presentazione del suo libro su Giacomo Matteotti: “Ognuno faccia la sua parte”.

Almeno proviamoci. 

 

Augusto Montaruli

Ps: un post sui social non vale, non è “ognuno faccia la sua parte” e non ti salva la coscienza.

 

One thought on “Ne vale la pena?

  1. Condivido e soprattutto sottolineo il post scriptum.
    Vale prorio la pena che ciascuno faccia la sua parte, e scrivere questo o altri post non è fare la propria parte.
    La rete porta a leggere ciò che gli algoritmi preselezionano per ciascuno di noi. Bisogna mettersi in gioco ed andare incontro agli altri.

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